Mindfulness e scienza

Per molto tempo in ambito occidentale la meditazione è rimasta una pratica poco conosciuta e solitamente associata a determinate pratiche religiose. Il graduale diffondersi delle diverse pratiche meditative ha col tempo risvegliato l’interesse dei ricercatori occidentali, che ne hanno studiato i processi psicologici soggiacenti (Hayes et al. 1999, 2012) e ne hanno accertato l’efficacia in diversi ambiti della salute sia psicologica che fisica (Curiati et al, 2005; Nesvold et al. 2011; Prasad et al. 2011; Srivastava et. al. 2011).

Ad oggi, la validità della mindfulness e delle pratiche meditative viene sempre più riconosciuta ed accettata dalla comunità scientifica; grazie a ciò sono entrate a far parte a pieno diritto di numerosi approcci cognitivo comportamentali di “terza generazione” (Hayes, 2004), contribuendo con importanti effetti positivi sulla capacità dell’individuo di rispondere a emozioni negativeimpulsività,pensieri intrusiviricordi traumaticidolorestress.

A chi rivolgersi?

Attualmente non ci sono corsi riconosciuti o "patenti" che abilitano all'insegnamento, ma questo è un bene perchè evita il proliferare del business delle scuole di formazione di bassa qualità che potrebbero gettare sul mercato persone poco preparate. Le figure che praticano queste tecniche e che le usano attivamente (solitamente psicologi, e più raramente medici) devono essersi formate in modo specifico e praticare loro stessi quanto vanno insegnando. Rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta o a un medico psicoterapeuta, essendo queste figure di alta formazione scientifica e iscritte a degli ordini che gli impongono una formazione continua, significa avere le massime garanzie di qualità e tutela. Diffidate di chi non abbia studiato e accumulato anni di esperienza in ciò che pretende di insegnarvi, e che non viva lui stesso ciò che vi chiede di fare.

 

Bibliografia

 

Curiati, J.A., Bocchi E., Freire J.O., Arantes A.C., Braga M., Garcia Y., Guimarães G., Fo W.J.(2005). “Meditation reduces sympathetic activation and improves the quality of life in elderly patients with optimally treated heart failure: a prospective randomized study”. The Journal of Alternative Complementary Medicine, 2005 Jun; 11(3) 465-72. 

Goleman, D. (1988). “The meditative mind”. (ed. It. “la forza della meditazione, 1997, R.C.S., Milano)

Jon Kabat-Zinn (1994), “Wherever you go, there you are” (Ed. it.: “Ovunque tu vada ci sei già”, 1997, Corbaccio)

Hayes S.C., Strosahl K.D., Wilson K.G. (1999). Acceptance and Commitment Therapy: an experiential approach to behavior change. New York: Guilford Press.

Hayes S.C. (2004). Acceptance and Commitment Therapy, Relational FrameTheory, and the Third Wave of Behavioral and Cognitive Therapies. Behavior therapy 35, 639-665.

Hayes S.C., Strosahl K.D., Wilson K.G. (2012). Acceptance and Commitment Therapy: the process and practice of mindful change. New York: Guilford Press.

Nesvold A., Fagerland M.W., Davanger S., Ellingsen O., Solberg E.E., Holen A., Sevre K., Atar D. (2011). Increased heart rate variability during non directive meditation. European Cardiovascular Prevention and Rehabilitation 2011, June (21) 

Prasad K, Wahner-Roedler D.L., Cha S.S., Sood A. (2011). “Effect of a single-session meditation training to reduce stress and improve quality of life among health care professionals: a “dose-ranging” feasibility study”. Alternative Therapies in Health & Medicine, May-Jun; 17(3): 46-9.

Srivastava M., Talukdar U., Lahan V.  (2011) Meditation for the management of adjustment disorder anxiety and depression. Complementary therapies in clinical practice. Nov;17(4):241-5

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