Biofeedback e mal di testa

Il biofeedback è un vero e proprio training, nel corso del quale la persona apprende attivamente le abilità e le tecniche necessarie a prevenire ed arrestare i propri attacchi di mal di testa.

Ricerche riguardanti l’efficacia del biofeedback per il trattamento del mal di testa (Andrasik 2007) ne raccomandano l’uso nei casi di :

  • Preferenza verso trattamenti non farmacologici
  • Scarsa tolleranza ai trattamenti farmacologici 
  • Controindicazioni all’assunzione dei trattamenti farmacologici specifici
  • Risposta al trattamento farmacologico scarsa o assente
  • Gravidanza in atto o programmata, allattamento
  • Assunzione di farmaci (analgesici o specifici) eccessiva, troppo frequente o per lunghi periodi, che possono aggravare il problema di mal di testa
  • Alti livelli di stress, o scarse capacità di gestione dello stress

 

Il biofeedback è una tecnica assolutamente non invasiva, e priva di qualunque effetto collaterale; per questa ragione il biofeedback è indicato per tutti i casi in cui la terapia farmacologica non si sia dimostrata efficace, e/o quando il soggetto sia impossibilitato ad assumerla per varie ragioni (gravidanza, intolleranze, controindicazioni).

Il biofeedback merita di essere preso in seria considerazione ogni volta che il mal di testa si associa allo stress e/o a scarse capacità di farvi fronte (Campbell et al., 2000), o appaia contestualmente a forti attivazioni emotive (come rabbia e ansia) o a episodi di depressione o umore basso(quest’ultimo dà spesso origine alla cefalea da week-end).

Alcune specifiche forme di cefalea (cefalea a grappolo, cefalea post-traumatica, cefalea cronica, cefalea provocata da abuso di farmaci) si sono dimostrate particolarmente resistenti al trattamento con biofeedback e rilassamento (Andrasik 2007); occorre notare che queste stesse forme sono quelle con le quali anche l’approccio farmacologico ha avuto scarsi risultati (Andrasik 2003).  

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