Rilassamento e biofeedback
Ad oggi esistono diverse tecniche di rilassamento e, per quanto differenti fra loro, dal punto di vista neurologico hanno tutte il medesimo scopo: diminuire lo stato di attivazione del ramo Simpatico del nostro SNA, e aumentare quella del ramo Parasimpatico. Lo stato di attivazione dei diversi rami del SNA si riflette su diversi aspetti del funzionamento dell’organismo, la maggior parte dei quali sfuggono alla nostra consapevolezza. In quest’ambito, la funzione del biofeedback è di rendere immediatamente evidenti anche piccole variazioni di parametri biologici come vasocostrizione/vasodilatazione, tensione muscolare, frequenza cardiaca, sudorazione.
Attraverso il monitoraggio di diversi indici fisiologici, con il biofeedback si dà quindi alla persona la possibilità di verificare immediatamente l’efficacia di una tecnica di rilassamento.
La simultanea rilevazione di tensione muscolare, conduttanza cutanea, temperatura distale e frequenza cardiaca, garantisce che quello raggiunto sia uno stato di effettivo e completo rilassamento, che non riguardi solo alcuni apparati.
Può infatti capitare che alcuni individui riescano a riportare sotto soglia alcuni parametri (come ad es. la tensione muscolare) lasciandone invariati altri, avendo così l’erronea impressione di aver raggiunto un buon stato di rilassamento. In questi casi è possibile ed utile effettuare dei training specifici di biofeedback sui parametri più “resistenti” al rilassamento, dando a quest’ultimo maggiore efficacia.