Relazioni finite: dimenticare l'ex
Poche cose fanno così male quando vediamo una persona amata allontanarsi. Oppure quando siamo costretti a riconoscere che con questa persona non è più possibile proseguire o dobbiamo dire basta. Che siamo noi a lasciare, o che veniamo lasciati, o anche nel caso in cui si tratti di una decisone presa di comune accordo, a livello psicologico la fine di una relazione importante può essere un evento da non sottovalutare.
Naturalmente, ci sono relazioni che per quanto importanti finiscono senza lasciare troppi strascichi, in cui entrambe le persone coinvolte hanno riconosciuto che era meglio per tutti prendere strade diverse. In questi casi ciascuno vive il naturale dolore di lasciare andare una persona che si è amata, ma presto entrambi riprendono a vivere la loro vita.
Quando le relazioni finiscono male...
Ma in altri casi le cose non vanno così bene. Può accadere che dopo la fine di una storia d’amore rimangano comunque cose irrisolte dal punto di vista di uno dei due (soprattutto da parte di chi ha subìto la rottura). Ci possono essere gelosie, rancori, dubbi che letteralmente tormentano la persona e che le impediscono di accettare la realtà e proseguire.
La fine di una storia può essere difficilissima da affrontare perché si tratta di un evento che coinvolge principalmente la nostra sfera emotiva, che ha le sue proprie regole. Ma noi viviamo un una società che dà il primato alla parola, al ragionamento, alla logica… in una parola alla mente, che ha anch’essa le sue proprie regole che sono molto diverse da quelle del mondo emotivo.
Quindi, se cerchiamo di usare la logica e il ragionamento come strumento principale per affrontare la fine di una storia stiamo facendo lo stesso errore di chi scende in campo usando le regole dello sport sbagliato.
Il problema della logica e della ragione
Come si riconosce che qualcuno sta usando la logica quando non dovrebbe per gestire la fine di una relazione? Ecco alcuni esempi.
Pretendere spiegazioni plausibili; cercare di stabilire chi ha ragione; pretendere risarcimenti, compensazioni, o riparazioni di qualche tipo; giustificare o giustificarsi; cercare di recuperare un futuro che ci è appena crollato sulla testa. Questi sono solo pochi esempi, ma l’inopportuno intervento dei processi logici è riconoscibile. Ed è importantissimo riconoscerli perché vanno abbandonati il prima possibile (attenzione, stiamo parlando di utilizzare la logica come principale strumento dove non serve e crea solo danni; non sto dicendo che bisogna smettere di ragionare).
L’intervento della mente è riconoscibile per la caratteristica ricerca un qualche tipo di bilanciamento o di risarcimento. È il lavoro della mente, quello di pesare e riequilibrare. La mente non accetta le cose come sono, ma le smonta per comprenderle, e insiste finché non è tutto chiaro. Questo atteggiamento non è sbagliato in sé, come è facile capire. Il problema si genera quando viene usato nel campo da gioco sbagliato, cioè quello sentimentale.
Usare la mente dove non si dovrebbe porta la persona a tormentarsi di domande che non trovano risposta, o che suscitano risposte che generano solo altro disagio e ulteriori domande. Porta la persona ad attaccarsi eccessivamente a una situazione che non può più essere portata oltre.
Lasciare andare l'ex
Lasciare andare un ex partner e proseguire nella propria vita, accettando le cose lasciate a metà e le domande senza risposta, è un compito difficile ma affrontabile. Le capacità coinvolte non riguardano l’intelligenza di una persona.
Per uscire da situazioni come queste la bussola non è costituita dalla logica, ma da un particolare sentimento.
Un sentimento rivolto principalmente a se stessi, che ci porta a prenderci cura di noi, a trattarci come la persona più importante. Un sentimento che ci riporta ad avere il coraggio e fiducia nei propri mezzi. Si deve riscoprire il valore delle cose quotidiane, l’importanza delle cose che viviamo indipendente da un’assenza.
Molte persone si portano dietro letteralmente per degli anni le sofferenze di una storia d’amore finita. Non riescono ad accettarla né saprebbero come fare.
Lo psicologo psicoterapeuta, contrariamente a quello che il suo nome suggerirebbe, non si occupa solo di psiche. Si occupa di persone e di quello che capita nella loro vita.
Conosce le regole del gioco in cui siete capitati vostro malgrado, e il suo lavoro è insegnarvi a giocarlo al meglio delle vostre possibilità.