Psicoterapia è terapia della psiche?

Per il senso comune cos'è la psicoterapia lo dice la parola stessa. La psico-terapia è la “terapia della psiche”, cioè uno va da un dottore che lo aiuta a guarire nella testa invece che nel corpo... giusto?


In realtà in ambito psicologico il senso comune con i suoi pregiudizi può essere molto fuorviante. 
Vediamo insieme come.

Il primo pregiudizio da rompere riguarda lo stesso concetto di patologia, che in psicologia è diverso da quello usato in medicina (si veda a tal proposito la scheda “sono malato?”).

In psicologia quelli che nel DSM vengono definiti “disturbi mentali” in realtà sono comportamenti (pubblici, come le azioni fisiche, o privati, come i pensieri e le emozioni) che per una ragione o l’altra portano la persona che li agisce a conseguenze poco desiderabili per sé e/o per gli altri. In altre parole, la psicopatologia non esiste dentro la persona, come invece può esistere un’infezione da pneumococco.

 

Psicoterapia e guarigione

Sia in ambito medico che di ricerca occorre porre delle diagnosi, alle quali sono legate scelte terapeutiche fondamentali come il tipo di trattamento farmacologico o il tipo di percorso terapeutico da intraprendere.

Ma dal punto di vista strettamente pratico, per il diretto interessato il problema non è se rientra o no in una categoria diagnostica (quindi se è “malato”), ma in che modo può rendere il proprio comportamento più adeguato al contesto in cui vive.

In altre parole: se una persona sceglie di intraprendere un percorso di psicoterapia è perché qualcosa nella sua vita ha smesso di andare come avrebbe voluto, oppure vuole conquistare qualcosa che non è mai riuscito a raggiungere. Lo scopo di un percorso di psicoterapia è insegnare alla persona interessata tutte le abilità necessarie a conquistare il proprio obiettivo di vita.

In questo senso parlare di “guarigione” in psicoterapia può essere fuorviante, perché alla base non c’era nessuna vera e propria malattia. Invece è più adeguato di parlare di apprendimento, o di cambiamento.

Nella psicoterapia le persone affrontano un vero e proprio addestramento pratico in cui capiscono il proprio funzionamento e imparano muoversi efficacemente anche nelle situazioni difficili.
Quindi la persona durante la psicoterapia non guarisce ma cambia in senso positivo, pur rimanendo se stessa.

 

La psicoterapia si occupa di "psiche"?

Il secondo pregiudizio di senso comune da rompere è il fatto che la psicoterapia si occupi di “psiche”.

La persona è un insieme di diversi aspetti che convivono e interagiscono tra loro e con il contesto esterno. La moderna psicologia cognitivo comportamentale per osservare un individuo distingue tra aspetti comportamentali (le azioni), emotivi-autonomici (emozioni e sensazioni), e cognitivi (i pensieri e le immagini mentali).

Di questa triade dell’individuo vengono quindi osservate le interazioni col contesto che la persona vive ogni giorno, fatto di persone e luoghi, per comprendere come innescare il cambiamento.

Ecco perché ad oggi si parla di “scienze contestuali”. Quello che viene preso in carico è l’individuo nel suo insieme, e quello che viene studiato è il suo modo di muoversi nel contesto che si ritrova a vivere.

 

L'approccio contestuale ai fenomeni

Una nota interessante sul concetto di contesto. Quando vogliamo comprendere un fenomeno, ad esempio l’azione che viene agita da una certa persona (il comportamento, uno dei termini della triade) per capirne il contesto non dobbiamo prendere in considerazione solo l’ambiente esterno in cui si svolge.

Luoghi e persone formano quello che viene chiamato “contesto esterno”, ma esiste anche un “contesto interno” fatto di pensieri, immaginazione, aspettative, ricordi (la parte cognitiva) e di emozioni e sensazioni (la parte emotivo-autonomica).

Facciamo un esempio pratico. Parlare con le altre persone (comportamento) può essere reso un’esperienza molto diversa dal contesto esterno: prendere la parola a una riunione di condominio è molto più facile che parlare ad una commissione esaminatrice o a un superiore (almeno di solito è così).

Ma lo stesso comportamento (parlare) dei due esempi risente inevitabilmente di ciò che pensa e prova la persona, cioè del suo contesto interno. Così, parlare alla riunione di condominio può diventare difficilissimo se l’interessato teme di subire delle ritorsioni dai suoi vicini, se è convinto di essere antipatico a tutti o se ha avuto una pessima giornata su lavoro; e in modo analogo parlare in un contesto di valutazione può essere molto più facile nel momento in cui la persona è rilassata e convinta della qualità del lavoro che ha svolto. 


Ecco perché parlare di psiche può essere fuorviante: la psicoterapia si occupa di persone nel loro insieme, persone tutte intere che vogliono imparare a cambiare.

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