Cos'è l'ansia e a cosa serve

Sintomi ansia e attacchi di ansia: a cosa servono

L’ansia di per sé non è una malattia o un problema. E quelli che nel gergo comune vengono chiamati attacchi di ansia non sono necessariamente indicatori di qualcosa che non va in voi.

Il nostro organismo ha dei meccanismi automatici (governati dal sistema nervoso simpatico) che servono ad attivare una risposta forte ed immediata e che ci devono aiutare a rispondere alle minacce e ai pericoli. Quindi in realtà i sintomi dell'ansia sono la nostra percezione di meccanismi che servono a salvarci la vita.

Non a caso questa reazione prende anche il nome di “risposta di attacco o fuga”. Provate a pensare quando siete stati sotto un esame di qualche tipo o avete dovuto affrontare una situazione inaspettata. Con la “giusta quantità” di ansia siamo più pronti, più veloci, più forti; il nostro pensiero e le nostre idee scorrono a grande velocità e ci scopriamo capaci di cose che non sapevamo di poter fare.

Quindi, quelli che noi percepiamo come sintomi dell'ansia non sono altro che la percezione soggettiva di queste modificazioni necessarie ad affrontare una particolare situazione di urgenza e/o pericolo (reale o immaginato). Analogamente, quelli che vengono comunemente chiamati attacchi di ansia non sono altro che momenti in cui i sintomi dell'ansia sono particolarmente intesi e/o numerosi.

 

Il lato positivo dell'ansia

“Ma l’ansia è bruttissima da avere!” direbbe qualcuno. Vero.

I "sintomi dell'ansia", cioè tutte le spiacevoli sensazioni fisiche che proviamo quando siamo molto preoccupati o ci sentiamo sotto pressione (tremore, sudorazione, tachicardia, disturbi gastrointestinali, vampate di calore, solo per citarne alcune) sono la diretta conseguenza di questo processo fisiologico di adattamento.

Ma è altrettanto vero che non appena ci mettiamo in azione (che sia correre a gambe levate o sedersi di fronte all’esaminatore) ci dimentichiamo di tutto, ci sentiamo meglio e pensiamo solo a fare quello che va fatto. Questo accade perché, per usare una metafora, l’ansia carica una molla che la nostra azione (in senso largo, non solo quella muscolare) utilizza e riporta a riposo.

 

Quando nasce un problema con l'ansia?

I problemi con l’ansia nascono quando la persona pensa solo a scappare o a evitare le situazioni difficili: senza azione la molla rimane carica e la persona e il suo organismo ne soffrono. Ma com’è potuto succedere, che un meccanismo originatosi per salvarci la vita è diventato causa di moltissimi problemi? Infatti l’ansia è all’origine di un ampio spettro di problemi psicologici molto comuni: attacchi di panico, agorafobia, ritiro sociale, fobie.

La causa è da ricercarsi nel pensiero, o per meglio dire nel linguaggio. Questa straordinaria capacità che contraddistingue l’essere umano dagli animali ci permette di immaginare le cose, prevederle e ripensarle.

 

Dagli attacchi di ansia agli attacchi di panico

Nelgi attacchi di panico la componente cognitiva (i pensieri) sono sempre da tenere in grande condiserazione. Anche se quello che ci spaventa lo stiamo solo pensando, la risposta del nostro organismo rimane la stessa; proviamo paura autentica oppure forte ansia come se ci trovassimo di fronte al pericolo.

Pensiamo a una cosa che ci spaventa o ci preoccupa e arrivano i sintomi dell'ansia. La molla organica si carica, ci prepara ad agire. Ma il pericolo non è qui adesso; non c'è nulla su cui agire. Così  lo stato d’ansia perdura in modo del tutto innaturale, affaticando la mente e il corpo della persona coinvolta.

Senza la componente azione (cioè quando il soggetto evita o rifugge le situazioni che teme) l'ansia e i suoi "sintomi" non trovano il loro naturale utilizzo; in più, la paura e la preoccupazione, alimentate dai pensieri, sono in grado di generare nuova ansia e di mantenere quella che è già in essere. Tutti questi elementi possono concorrere a formare un cicolo vizioso ansia-evitamento-ansia che può esitare in un attacco di panico.

 

Che fare, quindi?

L’ansia in sé non è buona o cattiva: è un aspetto del funzionamento del nostro organismo. Infatti sarebbe scorretto parlare di "sintomi dell'ansia", perchè di fatto l'ansia non è una malattia.

In ogni caso però l’ansia bisogna conoscerla: è un antico meccanismo il cui funzionamento viene influenzato in modo “anomalo” dal pensiero, che rispetto ad essa è molto più recente. Ci fa venire voglia di fuggire quando la medicina sarebbe proprio andare nella direzione opposta. Ricordatevi che la risposta all’ansia è sempre l’azione.

L'ansia diventa un problema quando vi impedisce di agire.

Se avete avuto dei veri e propri attacchi di panico, allora la situazione deve essere esaminata in modo più approfondito. Per saperne di più andate a vedere su questo sito gli articoli dedicati all'argomento.

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