Azione e qualità della vita

L’oggetto di studio della psicologia è il comportamento umano, ed il comportamento è azione.

Quello che vediamo quando una persona fa qualcosa, stiamo osservando la forma o topografiadi quell’azione: camminare, parlare, chiudere una porta, mettersi una maglia, ecc. Anche gli eventi privati (cioè comportamenti osservabili solo da chi li agisce) come emozioni o pensieri, hanno una forma: ad esempio dove nel corpo si sentono le emozioni, oppure quali sono le esatte parole che formano un pensiero.

Tuttavia la forma di un comportamento non ci dice nulla sulla funzione di quest’ultimo, cioè su quale sia il suo scopo. Infatti se prendiamo in considerazione l’azione di “chiudere la porta”, possiamo ben vedere che lo stesso comportamento potrebbe avere un’infinità di scopi differenti: mantenere la temperatura della stanza, tenere fuori altre persone, avere più silenzio, ecc.

La parte che più interessa alla psicologia è quest’ultima, cioè quella riguardante lo studio della funzione del comportamento umano, cioè lo studio del perché le persone fanno quello che fanno.

Da questo punto di vista, la funzione (la motivazione) delle azioni che le persone mettono in atto cadono in due grandi categorie: funzione appetitiva e funzione avversiva. Detto in parole più semplici, le persone possono agire per raggiungere qualcosa di desiderabile, oppure per evitare qualcosa di non desiderabile.

Molti problemi di natura psicologica nascono dalla messa in atto di pervasivi comportamenti di evitamento. La qualità della vita delle persone viene fortemente compromessa, se la gran parte delle loro energie è impegnata a cercare di fuggire da qualcosa. Quando questo succede, le persone arrivano a percepire la propria vita come vuota, priva di scopo.

Al contrario, le persone ricavano dalla vita soddisfazione e senso di pienezza quando sono impegnate nella costruzione e nel raggiungimento di qualcosa che è da loro reputato importante. Queste cose importanti possono riguardare i campi più diversi: la famiglia, il lavoro, l’amore, l’arte, la crescita personale, la spiritualità, ecc. Quello che conta è che le persone si impegnano in tali direzioni con l’intento di raggiungere qualcosa, e che lo fanno anche se questo può costare loro difficoltà e fatica. Queste direzioni sono conosciute anche col nome di valori.

Il comportamento appetitivo, cioè quello guidato dai valori e quindi mirato a raggiungere qualcosa di importante, è al contempo la materia prima e lo scopo ultimo del lavoro dello psicologo.

Si potrebbe dire che l’essenza di ogni percorso psicologico consiste nel ristabilire il contatto della persona con i propri valori, con le cose che ritiene importanti per sé, e quindi nel costruire le abilità necessarie per cominciare ad intraprendere azioni concrete in quelle stesse direzioni.